Commenti, recensioni, appunti, ... | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Ed eccomi a voi con alcuni
appunti, recensioni, esperimenti, allucinazioni e commenti su materiale
vario da me posseduto, provato, masticato, digerito ... e
metabolizzato. Troverete di tutto un po'.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Roland - Microcube
Questo amplificatore è veramente l'ideale per studiare, ha una potenza limitata (2 watt, a prova di vicino), funziona anche a pile (con 6 stilo ricaricabili puoi suonare per decine e decine di ore), permette di ottenere un sacco di suoni diversi combinabili con alcuni effetti. Sul pannello superiore trovate, oltre ai tre potenziometri per volume, guadagno e tono, due selettori per gli effetti. Il primo per delay e riverbero ed il secondo per chorus, flanger, phaser e tremolo. Ma la cosa più divertente è la possibilità di simulare ben 6 tipi di amplificatori diversi. Potrete suonare in maniera pulita e adamantina o ronzante e distorta senza dover portare il vostro ampli a volumi dolorosi per le orecchie e per il buon vicinato. Su pannello posteriore c'è un ingresso per collegare un CD od altro apparato esterno, fate attenzione che il volume di questo ingresso è costante e non dipende dal volume impostato sull'amplificatore. Comodo per suonare su basi preregistrate. Vi è anche un'uscita per poter ascoltare il frutto del vostro impegno in cuffia oppure per entrare direttamente in un impianto voci. Gli amplificatori simulati sono nell'ordine:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Ibanez - JEM555 Steve Vai signature Devo ammettere che questa versione Made in Korea della Steve Vai signature ha un manico veramente valido. La sua scorrevolezza e il suo basso spessore risultano molto confortevoli. Il suono è un po' cupo e gli hunbucker tendono a saturare l'amplificatore anche a volume basso per via dell'alto segnale di uscita. Io usavo prevalentemente il single-coil centrale. Visto che la mia anima con il tempo è diventata sempre più blues alla fine il suono di questa chitarra mi ha stancato e son emigrato verso altri lidi chitarristici. Il peso contenuto richiede uno sforzo ridotto nel suonare in piedi mentre il mio odio per le chitarre contour (Leo poteva evitare di inventarle) mi porta a suonare quasi sull'attaccatura del manico in quanto la chitarra tende a posizionarsi naturalmente sul lato destro del corpo. Da seduto il problema si risolve data la mia abitudine a poggiare la chitarra sulla gamba sinistra, la curva dello scavo inferiore risulta comoda ed il buon bilanciamento della chitarra permette di suonare da seduti senza la necessità di allacciare la tracolla. Unico neo i tempi di cambio corde ed accordatura lunghissimi. È vero che una volta accordata e bloccate le corde è quasi impossibile scordarla, ma con il ponte mobile Lo Por Edge prima di riuscire a mandare in tensione le corde ed a regolare il fine tuning sul ponte potete anche spendere un paio d'ore. Per me è stata una chitarra validissima anche se con i sui limiti. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Melody - simil-Stratocaster
Chitarra senza infamia ne lode mi è servita per muovere i miei primi passi con l'elettrica. La diedi al figlio del mio vicino di casa quando presi la JEM555, il quale l'ha usata fino a demolirla o quasi. Mi è ricapitata in mano mentre facevo esperimenti per decidere come avrei fatto fare la mia terza chitarra. Avevo dei dubbi su come cablare i pick-up, e visto che ormai era inusabile, ho avuto il permesso di ricablarla secondo lo schema riportato qui a fianco. Questo è una rielaborazione di schemi trovati in rete per la precisione in siti australianini DGB Studio GM Artist. Il mio obbiettivo era capire le differenze sonore tra pick-up montati in serie o parallelo ed in fase o contro-fase. Ora devo dire che ho le idee decisamente più chiare anche se esprimere a parole ciò che ho sperimentato non è facile. Riprendendo in mano questa chitarra a distanza di anni mi sono reso conto di come fosse veramente una chitarraccia, il manico è scomodissimo e per niente scorrevole. Ma si sa quando si passa a prodotti migliori il tornare in dietro è sempre deludente. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Amplificatore Paramount-Meazzi Quando compari la Melody il precedente proprietario mi regalo anche questo amplificatore. Era finito sottacqua nella famosa alluvione della Valtellina del 1987 e per lui era solo da buttare. Il modello chi lo sa? Con un po' di pazienza dopo averlo smontato, ripulito, cambiato la spina, quella originale sembrava fatta di bachelite, ripulito i contatti, tolta la sabbia e riverniciato a cominciato a funzionare. All'interno ci sono due valvole ma ormai prive di qualsiasi scritta, irriconoscibili. Il suono ricorda molto un fender ma è impossibile tirarci fuori dei suoni puliti a qualsiasi volume distorce. Con una Fender Stratocaster collegata il suono che si ottiene fa molto AC/DC. Mi capita raramente di usarlo ma è sempre lì in attesa di tempi migliori. Ed i tempi migliori son arrivati! Ho messo questo amplificatore nelle valenti mani di Filippo che ha diligentemente ripulito, risaldato e rivalvolato. Il progetto di base,utilizzato da Meazzi per al realizzazione di questo amplificatore, sembra buono. I materiali utilizzati sono sicuramente economici ma la semplicità del circuito rappresentata la sua forza in quanto il suono è generato dalla sola valvola. Il circuito è un single end con una EL 84 come valvola finale ed una 12AX7 nello stadio di preamplificazione. Vi è poi una EZ80 come valvola rettificatrice. La potenza emessa è di circa 5 watt ed il suono è decisamente influenzato dalla valvola finale montata. Ora ho una EL84 Sovtek. Ho avuto la fortuna di poterlo provare con una Telefunken di "new hold stock” e devo dire che il suono cambia radicalmente in meglio. Sembrava quasi un altro amplificatore. Vi sono due ingressi: Micr 1, piuttosto alto che tende a saturare subito il finale, e Jazz un po' più filtrato con meno bassi ed un po' meno distorto. Il suono è decisamente influenzato dal volume di ingresso. Data la poca potenza il volume di uscita è più o meno costate anche al variare del volume della chitarra. Questo permette di ottenere sia suoni puliti che distorti. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Brunetti 101 + Marshall EL84 20/20 +
Marshall 1922 Questa catena di amplificazione parte con un Brunetti 101 ottimo preamplificatore tricanale stereo totalmente valvolare adattissimo a fare dal blues fino al hard rock. Come tutti i prodotti brunetti è costruito interamente a mano, utilizzando componentistica di alta qualità. E si sente! In un'unità rack sono contenute 3 valvole 12AX7A ed una PCF82 su una circuitazione che utilizza un pentodo in configurazione "SRPP", che riproduce fedelmente il medesimo spettro armonico ottenibile solamente con le testate, per questo la resa sonora veramente splendida. Agendo sulla regolazione dei canali si può spaziare da un suono caldo, naturalmente compresso, ad suono incisivo che ti strappa la pelle dalle ossa. Il circuito di alimentazione è ottimo mantenendo minimi i rumori di fondo. Il canale clean è molto aperto e armonico, per la sua regolazione si ha a disposizione un set di equalizzazione (bassi. medi, alti) più una manopola per il gain ed una per il master volume. Da questo canale, si possono ottenere anche suoni distorti lavorando sul gain. Il canale crunch prevede due livelli di guadagno: crunch con distorsione progressiva, piacevole e calda ed extra crunch con una grande saturazione, aggressiva e modulabile. I due livelli condividono le tre regolazioni degli alti, medi e bassi ed il master volume, mentre hanno la selezione del gain separata. Su questi canali si possono ottenere anche puliti molto corposi ed incisivi per assoli tiratissimi. Nel tempo ho provato svariate impostazioni e combinazioni prima di trovare quella definitiva. Sono partito da tre canali piuttosto distorti e saturi per approdare a tre canali decisamente puliti. Uso il canale clean in maniera neutra in modo da ottenere un suono decisamente naturale. Usando il piezo il suono risulta molto acustico dolce, si sentono le corde come nelle classiche acustiche preamplificate. La resa migliore di questo preamplificatore si ottiene sfruttando gli humbucker che danno un suono ben distinto, mai impastato, spettacolare di una pienezza e di un colore incredibile. Usando i single-coil il suono risulta meno presente, meno saturo per via del segnale di ingresso più basso. La cosa non è negativa soprattutto se si ha bisogno di suoni non molto invadenti. È possibile collegare un loop effetti stereofonico seriale/parallelo su un canale da -10dB 5Khoms, io non ho mai usato. L'uscita massima di questo preamplificatore stereo è di Stereo 5 Vrms. Il Brunetti è collegato ad un finale Marshall EL84 20/20 sempre stereo valvolare. Questo finale stereo monta 4 valvole EL84 collegate a coppie in push-pull. Quando l'ho rivalvolato ho montato delle Sovtek che definirei dal suono morbido. La potenza nominale è di 20+20 Watt rms. Sembra una potenza irrisoria, ma il volume sonoro che si riesce a produrre ha dell'incredibile. Oltre alla possibilità di regolare il volume e la presenza, che permette di aggiungere brillantezza al suono, vi è un controllo che permette di scurire o schiarire il suono un po' come se aveste collegata una cassa con o senza fondo. In uscita, per ogni canale, è possibile collegare casse 16 o 8 ohm. In alternativa al collegamento diretto alla cassa c'è un uscita attenuata che permette di collegare un successivo stadio di potenza. Dal finale il segnale arriva ad una cassa Marshall 1922 usata in stereo. Questa cassa monta 2 coni da 12" Celestion G12T-75 da 16 ohm. In alternativa tutta la catena può essere utilizzata in mono, anziché in stereo, in quanto tutti gli elementi hanno un canale preferenziale che, se usato singolarmente, risulta essere l'unione dei due canali stereo. Grazie a tutta questa flessibilità dal footswitch ho a disposizione 6 diversi suoni che mi permettono di passare da ritmiche ad assoli senza la necessità di avere un booster collegato in ingresso del sistema. La dinamica di tutta la catena è notevole e mantiene tutta la mia espressività. Posso passare da suoni puliti a suoni distorti semplicemente picchiando più duramente sulle corde od agendo sul volume della chitarra. Questo è anche possibile grazie al fatto che tengo i livelli del preamplificatore piuttosto alti e quindi riesco a lavorare in prossimità della soglia di saturazione delle valvole. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Fender Acoustasonic jr Sono molto contento del mio Acoustasonic, o come fu ribatezzato da Simone il Locustasonic o semplicemente Locusta, è sempre li, a disposizione, in soggiorno per una suonatina. Purtroppo i suoi 40 watt di potenza per canale mi costringono a tenere il volume delle chitarre molto basso o assorderei i vicini. Ma anche a volumi così infimi l'amplificatore lavora molto bene. La presenza di due canali favorisce anche le suonate in compagnia. Solitamente uso il canle uno, anche se generalmente mantenendoo una confugrazione di equalizzazione flat non sentirei la mancanza dell'equalizzazione dei medi sul seconodo canale. Preferisco, comunuqe, il primo canle perché l'impedenza di ingresso è molto elevata e con la mia chitarra elettrica ne risulta un suono più dinamico. Insereindo il piezo, poi, il suono si arrichisce di quelle sfumatorure alte e si sentono decisamente le corde. Sablorditivamente acustico se utilizzo la chitarra Baritona. Sembra proprio una chitarra con la cassa e on una solid body. Quesata versione, pre DSP, è dotata di un chorus veramente bello, che è la passione del mio amico Ruggero, e di un riverbero a molla. Purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di provarlo su un palco, ma penso sia l'ideale per suonate in piccoli locali. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Rash©
Gutrasr Mc Master Pro Da subito l'ho battezzata Rugster che è la contrazione di Ruggero e Stratocaster™, sarà un caso ? Parliamo della costruzione: il corpo è in mogano con il top in acero fiammato. Manico, avvitato, e tastiera, con segna tasti in madreperla, sono in acero marezzato. Il corpo e la paletta, con la classica configurazione tre più tre, sono di color nero seta che esalta in maniera elegante al marezzatura del legno. La configurazione dei pick-up è il classico due signgle coil più un humbucker al ponte. I pick-up sono fatti a mano in Italia dalla PKV (ormai defunta) e sono due Super Powerfull ed un Real Tone (il Real Tone di fatto è costituito da due Super Powerfull accoppiati) , tutti in AlNiCo 5 e suonano, all'incirca, come dei Fender Texas Special. Il suono che ne risulta è molto secco, decisamente fenderiano, con un anima blues quasi texana. Il manico ha uno spessore piuttosto consistente e risulta molto confortevole sui barré ma poco veloce nell'esecuzione delle scale. Il corpo ha una dimensione contenuta e nonostante il mogano il peso non è elevato e si suona sempre molto volentieri anche per ore. Con questa chitarra ho sperimentato la famigerata Nashville Tuning. Purtroppo, non essendoci praticamente in commercio delle mute per questo tipo di accordatura me ne sono dovuta fare una fai-da-me usando corde D'Addario. La normale accordatura di una chitarra è E5 B4 G4 D4 A3 E3 che, su una scalatura 0,10 usa corde di 0,10 0,13 0,17 0,26 0,36 0,46 centesimi di pollice. Per un'accordatura Nashville, E5 B4 G5 D5 A4 E4, che di fatto crea un suono più alto di un ottava sulle corde più basse, la scalatura delle corde va cambiata. Ho mantenuto la scalatura standard 0,10 0,13 per le prime due corde e poi ho montato una 0,09 per il G5 e le prime tre corde della scalatura 0,11 (0,11 0,14 0,18) per D5 A4 E4. Il risultato è più che soddisfacente. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Rash©
Guitars Mc Master Pro 2 Rispetto alla versione standard ho richiesto alcune piccole modifiche per farmela più assomigliare. Ruggero, l'uomo che incarna la Rash® Guitars, con questa chitarra ha fatto un lavoro eccezionale. Oltre al suo aspetto estetico, e si sa anche l'occhio vuole la sua parte, la qualità della costruzione e del suono sono superbe. Nonostante il corpo sia in mogano il peso è molto contenuto e si suona sempre volentieri in piedi ed anche dopo ore la schiena non duole. L'accopiata legni/pick-up genera un suono caldo, ricco di armoniche che aumentano ulteriormente con la miscelazione del piezo. Io sono un amante dei pick-up al manico, quindi sono particolarmente contento che anche usando il pick-up al ponte il suono non risulti troppo secco. I pickup sono dei classici humbucker progettati e costruiti da Rash appositamente per questo modello. Posso ottenere sia suoni molto corposi, usando gli humbucker, che suoni più nasali (più Fenderiani) usando i pick-up splittati in parallelo. Anche se non son dei veri single colil suonano decisamente bene. Altro grande vantaggio è il volume delle due differenti combinazioni di pick-up. Quando uso le combinazioni in serie (in configurazione humbucker) il volume di uscita del suono è decisamente più elevato di quando uso le configurazioni in parallelo. Questo mi permette di avere volumi diversi per gli assoli e le parti ritmiche o mandare in crunch l'amplificatore semplicemente spostando il selettore dei pick-up. Posso passare da un suono pulito ad un suono più crunch anche lavorando con il volume o con il plettro. Fantastico! Vista la presenza del pote fisso con le corde che attraversano il corpo la si può suonare anche da spenta ed il volume sonoro risultante è inaspettato. La perfezione del manico mi permette un action moto bassa ma dopo svariati set-up mi sono stabilizzato in un action di 1,6 mm regolato utilizzando lo spessimetro sul freet dell'ultimo tasto. Anche quando usavo action di 1,2 mm non avevo vibrazioni parassite o indesiderate. Il manico è molto sottile e questo permette una scorrevolezza notevole. Un manico da corsa! Con questa chitarra ho sperimentato molti tipi di corde sia in scaltura 0,10 che in sclatura 0,11, generalmente nichelate. In configurazione 0,11 la resa sonora del piezo cresce in maniera esponenziale anche se risultano più faticose. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Rash©
Guitars Mc Master Pro 2 Mk II Ruggero, l'uomo che è Rash® Guatars, ha fatto un ottimo lavoro venedo in contro alle mie esigenze. Il progetto di base non è cambiato, le modifiche sono prevalentemente legate alla sezione pickup. Solo il manico è stato satinato per migliorarne il confortevolezza. Ora la chitarra monta due pickup da jazz. Gli stessi che vengono montati sulla Mc Master Calssic. L'accopiata con i legni genera un suono caldo, estremamente pulito che può essere ulterirmente arricchito con la miscelazione del piezo. I pickup sono di fatto dei single coil accoppiati a polarità invertite in modo da essere usati come degli humbucker. I poli dei pickup sono da sei millimetri con un elvato numero di avvolgimenti, il tutto poi ricoperto, nel mio caso, da una scatolina in acero occhilinato. È stata modificata anche la sezione dei selettori. Il selettore a cinque posizioni è stato sostituito da uno a tre posizioni e da un push-pull sulla manopola del volume per lo split dei pick-up. Questa combinazione mi permette di avere, sostanzilamente, la configurazione Telecaster unita ad una configurazione classica Gibson. Generando, così, una varietà notevole di suoni. il volume di uscita del suono, ora, è decisamente neno elevato di prima, questo mi permette di avere dei puliti cristallini, unico neo è che non posso più mandare in crunch l'amplificatore semplicemente spostando il selettore dei pick-up o alzando il volume. Con i single coil il suono riuslta molto acustico, mentre con gli humbucker esce un suono molto più corposo. Ormai mi sono assestato su una scalatura di corde di 0,10 ma non ho ancora trovato le mie corde ideali, ma ho ancora molto tepo per provare e riprovare. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Rash©
Guitars Mc Master Pro 2 Mk III
I nuovi pick-up sono i classici humbucker Rash® con poli da sei millimetri che vengono montati sulle Mc Monster. In realtà, non sono dei classici humbucker con il magnete sotostante, ma sono una coppia di single coil a poli invetiti. Questo fa si che il suono del pick-up splittato sia decisamente migliore. I poli sono da sei millimetri in AlNiCo5 quelli al manico e ceramici quelli al ponte. Il suono generato è molto arioso e ricco di frequenze anche se piuttosto piatto. Il loro amplio spettro permette di ottenere suoni decisamente acustici, sul canale pulito, e, grazie alla notevole potenza di uscita, sui canali high gain la resa è decisamente grossa e cattiva. In configurazione splittata il single coil che ne risulta, inserito in un ampli da chitarra acustica, ha un suono decisamente vicino a quello del piezo. Direi che questi pick-up sono la soluzoine ideale per chi usa multieffetti e catene di amplificazione complesse in quanto permettono uno spettro sonoro ampio. Il loro limiite è usarli con con amplificatori valvolari di altissima qulità senza fronzoli di mezzo. Non avendo una pasta sonora caratteristica risultano piuttosto anonimi vanificando l'uso delle valvole. |
||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultima modifica: lunedì 18 luglio 2011 |