Le chitarre | |||||||||
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Però ho il problema di come chiamarle per evitare di confondermi. Non posso chiamarle per marca. Entrambe portano il marchio Rash® Guitars. Non posso chiamarle per modello. Entrambe sono delle Mc Master anche se una è una baritona. Mi rimane il colore o la scala (LaRossa e LaBaritona essendo la prima color sangue) o trovar loro un nomignolo. L'idea del nomignolo mi piace. Un po' come trovare un nome de plune di ottocentesca memoria. Partiamo dalla Mc Master Pro 2 color blood, potrei chiamarla La prima (come il buon Stivie) ma non voglio copiare, potrei invece chiamarla con un nome di donna, come il buon B.B., essendo, per me, la chitarra femmina l'idea mi piace. Visto che di rosse della mia infanzia ne ho avute parecchie. No, non erano birre, ma delle eroine dei fumetti. L'idea di unire un'eroina dei fumetti con la mia chitarra mi piace. Approposito di fumetti, se avessi una chitarra gialla la potrei chiamare Rat-Man. Ma concentriamoci sulle rosse! Le eroine il cui ricordo è più vivido nella mia mente sono: Natasha Romanoff alias La vedova nera che in coppia con il buon Devil volteggiava nei disegni di Gene Colan, Medusa regina degli inumani nata dalla matita di Jack Kirby e Gean Gray alias Marvel girl alias Fenice ... ed altro ancora colonna portante del mondo degli X-Men.
La baritona, è stata per lungo tempo senza nome. Ma improvvisamente mi son reso conto che non potevo non associarla ad una donna di gran classe Natalia Alianovna Romanova. È vero non è rossa. Ma ha un eleganza ineguagliabile. La cosa che mi ha sempre colpito della Vedova Nera nome di battaglia di Natasha è la classe e l'eleganza da prima donna. Anche la mia chitarra ha classe da vendere. La vedova Nera nasce come un supercriminale ma da subito viene arruolata tra i buoni. Anche la baritona doveva nascere, nella mia prima idea, come la chitarra truzza tout court. Ma poi, ha preso la strada della chitarra di classe contradistinta da un suono elegante, preciso e pulito. Inoltre la mia chitarra, come la Vedova Nera, deve dividere la scena con una compagna tutta rossa. Che nella mia mente riporta alla luce il sodalizio, disegnato da Gene Colan, tra Devil e, appunto, la ex spia del KGB. Avevo un altra Mc Master color balck silk ora venduta ed anche questa aveva un nomignolo. DI fatto suonava come una Stratocaster per cui la chiamai Rugster che è la contrazione di Ruggero e Stratocaster ovvero la Stratocaster di Ruggero (anche se lui fa la sua versione della Stratocaster che porta il nome di Rashter). Mc Master Pro 2 blood ovvero : Tra le chitarre marchiate Rash® Guitars la Mc Master è sicuramente la più versatile per il rock/blues. Questa chitarra porta il numero di serie fantasma MC-605001. Rispetto alla versione standard ho richiesto, nel tempo, alcune piccole modifiche per farmela più assomigliare, portandola all'attuale versione Mark III. In particolare il disegno della paletta, in una configurazione quattro più due, è stato da me progettato su idee che perdono le loro origini nella notte dei tempi. Ora questa paletta è entrata ufficialmente a far parte della produzione Rash® Guitars, montato prevalentemente sui manici in acero, e sembra trovare un buon riscontro tra i clienti Rash®. Mi piace l'idea di aver fornito un piccolo contributo all'evoluzione di queste chitarre. Oltre al suo aspetto estetico, e si sa anche l'occhio vuole la sua parte, la qualità della costruzione e del suono sono superbe. Nonostante il corpo sia in mogano il peso è molto contenuto e si suona sempre volentieri in piedi ed anche dopo ore la schiena non duole. L'accopiata legni/pick-up genera un suono caldo, aperto e decisamente brillante, ricco di armoniche che aumentano ulteriormente con la miscelazione del piezo. L'attacco è deciso, quasi aggressivo. Io sono un amante dei pick-up al manico, quindi sono particolarmente contento che usando il pick-up al ponte il suono non risulti troppo secco. Inoltre posso ottenere sia suoni molto corposi, usando gli humbucker, che suoni più nasali (più Fenderiani), decisamente più fini ed acustici, splittando i pick-up. Questo grazie anche all'interazione con il sistema di amplificazione. Gli humbucker, in realtà, non sono dei classici humbucker con il magnete sotostante, ma sono una coppia di single coil a poli invetiti. Questo fa si che il suono del pick-up splittato sia migliore. Altro grande vantaggio è il volume differente delle due tipi di pick-up. Quando uso gli humbucker il volume di uscita del suono è decisamente più elevato rispetto ai single coil. Questo mi permette di avere volumi diversi per assoli e parti ritmiche o per mandare in crunch l'amplificatore semplicemente tirando o spingendo la manopola del volume. Grazzie alla notevole dinamica fornita dai legni posso passare da un suono pulito ad un suono più crunch anche lavorando con la manopola del volume o con il plettro. Fantastico! Il pick-up piezoelettrico ha una resa abbastnza acustica. Inserendolo escono decisamente le corde. Non sembra una chitarra con la cassa, ma ci si avvicina molto. Sul retro della chitarra è posto anche un selettore che esclude la parte attiva del circuito che permette di suonare anche senza batteria inserità. In questo caso il suono della chitarra risulta meno spinto, decisamente più arioso più sottile. Vista la presenza del pote fisso con le corde che attraversano il corpo la si può suonare anche da spenta ed il volume sonoro risultante è inaspettato. La perfezione del manico mi permette un action moto bassa ma dopo svariati set-up mi sono stabilizzato in un action di 2 mm regolato utilizzando lo spessimetro sul freet dell'ultimo tasto. Anche quando usavo action di 1,2 mm non avevo vibrazioni parassite o indesiderate. Il manico è molto sottile e stinato, questo permette una scorrevolezza notevole. Un manico da corsa! Ora sto sperimentando svariati tipi di corde, sono partito con le classiche 0,10 di svariati tipi e marche (GHS, D'Addario, Ernie Ball, Dean Markley) non avevo ancora fatto una scelta definitiva quaando sono passato alle 0,11. In configurazione 0,11 la resa sonora del piezo cresce in maniera esponenziale, purtroppo la scalatura 0,11non è facile da trovare nei negozi. Ho trovato, e provato, le Dean Makley, le Gibson e le GHS. Il mio ideale sarebbe un suono morbido molto blues. Purtroppo le 0,11sono molto faticose e mi hanno procurato una tendinite ed a malincuoare sono tornato sulle 0,10 ma nel mirino ci son le Zebra della DR che dicono siano un buon compromesso tra nichelate e bronzee. O scalature come le .10-.52. Approposito, quì ho messo dei commenti sulle code provate. Sto anche provando vari tipi di plettro. Io sono sempre stato un affezionato ai Jim Dunlop Stubby che hanno un suono piuttosto vetroso, ma ulimamnte mi sono convertito ai Jim Dunlop jazz III XL series in nailon, sono più morbidi e mi danno meno problemi sulle ritmiche. È incredibile come cambiando plettro si possa modificare il suono ottenuto. Ultimante stò anche cambiando il modo di tenere il plettro. Ho notato che ruotandolo verso l'esterno di qualche grado il suono risulta più brillante. Mi piacerebbe anche tentare di costruirmi dei plettri in legno ma la cronica mancanza di tempo e di attrezzatura sta rimandando questo esperimento alle calende greche. In compenso ne ho acquistati alcuni e devo dire che la sensazione che danno è molto bella. Mc Master Pro Baritona Poison ovvero : Rash® Guitars ne ho voluta una seconda. Baritona! Questa seconda chitarra porta il numero di serie MC5608005. Ametto che la definizione delle specifiche di questa seconda chitarra è stata più semplice, rispetto alla prima. Frequentando la bottega di liuteria della Rash®, ho avuto l'opportunità di sperimentare e meglio capire le caratteristiche e le interazioni tra i legni. L'idea di fondo che ha guidato la definizione di questa chitarra e stata la diversità rispetto al legno che già avevo in modo da avere un ampio spettro sonoro a disposzione sul palco utilizzando le due chitarre. I legni sono radicalmente diversi: tastiera in ebano e corpo in pioppo con top in pioppo marezzato. All'insegna di una minore aggressività dell'attaco con un corpo che esalti maggiormente le frequenze più scure. Anche la scelta della scala baritona va in quella direzione. Ponte mobile in stile Fender. Così prima o poi imparerò ad usarlo. Come pick-up ho scelto, dopo averli sperimentati su Medusa Mk II, i Rash® Jazz più piezo nel ponte. Il pick-up piezoelettrico è fornito di una doppia equalizzazione con un boost sui medi azionabile dalla manopola del volume. Direi una chitarra da jazz con uno spiccato carattere acustico. In effetti l'acusticità di questa baritona è splendida. Con il piezo, nel Fender Acoustasonic jr, sembra una chitarra acsutica al 100%. Il suono è di una eleganza e di una corposità incredibili. L'attacco è estremente morbido. I pick-up sono estrememente puliti e non spingono molto, quasi impossibile mandare in crunch l'maplificatore lavorando sul volume o sull'intensità della pennata. Avendo lo stesso tipo si selettore come per Medusa ho ha dispizione tre suin di tradizione Gibson più tre di tradizione più Fenderiana, anche se come suono siamo lontainanni luce da una Stratocaster. I suoni non sempre morbidi, piuttosto corposi, mai nasali. Sul retro della chitarra è posto anche un selettore che esclude la parte attiva del circuito che permette di suonare anche senza batteria inserità. In questo caso il suono della chitarra risulta ancora più assottigliato, decisamente più naturale e meno compresso. La tastiera in ebano è molto scorrevole, non da le stesse sensazioni dell'acero, ma mi piace. Per via della scalatura piuttosto grossa. Corde 0,13-0,56 lisce. risulta piuttosot faticosa. Ma conto che lavorando sul set-up e su una sperimntazioni di varie scalature di ammorbidire il tutto. In modo da non massacrarmi le dita nel tentativo di fare assoli. Come per Medusa quì ho messo dei commenti sulle code usate. Come plettri con questa chitarra uso i Jim Dunlop jazz III in nailon, ma voglio provare anche i John Pearse in ebano usati dal mi amico Simone con risultati notevoli. Per ora è tutto alla prossima. La Rastreliera virtuale. Sono quì raccolte tutte le mie chitarre presenti e passate.
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Ultima modifica: luned́ 18 luglio 2011 |